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Il Paese

La sua storia, il suo Supramonte, antiche origini, bellezze naturali, archeologia

Ultima modifica 17 luglio 2023

Urzulei è situato nella parte settentrionale dell'Ogliastra, al confine con la Barbagia, nella Sardegna centro-orientale. Posto alle falde del monte Gruttas, confina con i comuni di Baunei, Talana, Dorgali e Orgosolo. Nel territorio del paese passano alcuni importanti corsi d'acqua tra cui: il Flumineddu e il fiume Codula di Luna, che ha la sua foce nella famosa spiaggia di Cala Luna. Nel medioevo era detto anche Ursulei. Il toponimo è formato dal fitonimo sardo campidanese Urtsùla ''smilace'' e dal suffisso collettivo - ''ei''. Il suo territorio fu frequentato in epoca nuragica, come dimostra il santuario ipogeico Sa Domu e S'Orcu. Il paese medioevale appartenne alla curatoria di Ogliastra nel Regno giudicale di Càlari. Nel V secolo d.C. Urzulei conosce i primi evangelizzatori cristiani, con l'avvento della chiesa Greca che qui ha lasciato delle tracce soprattutto con la dominazione bizzantina che ha diffuso la devozione dei santi orientali. Numerose sono le chiese che si possono visitare nel piccolo centro tra cui: la chiesa parrocchiale di Urzulei, San Giovanni Battista, San Giorgio Vescovo, Sant'Antonio da Padova, San Basilio Magno e la chiesa dell'Angelo. Per il visitatore che arriva nel territorio di Urzulei, si consiglia di visitare i dintorni del paese dove si possono ammirare le famose Giunturas. Poco distante dal paese, si trova un importante villaggio medioevale di Mannorri. Molto conosciuto è il Supramonte di Urzulei con la sua fonte Sa Rutta 'e s'Edera, la grotta Domini e l'importante gola di Gorropu meta ogni anno di numerosi speleologi.

Urzulei può vantare settemila ettari di doline, di precipizi, di grotte, di boschi del Supramonte, e permette di cogliere con facilità l'imponenza di quell'aspro e mitico altopiano che vede segnato a Su Gorroppu il punto d'incontro di tre confini. Oggetto d'attenzione sono le fioriture primaverili delle orchidee selvatiche, delle peonie, dei pancrazi illirici e con la monumentalità di lecci secolari, di tassi patriarchi, cui si accompagnano, a volte, le arcaiche '' pinnette'' in pietra e tronchi di ginepro dei vecchi ovili. Di grande interesse anche la grotta di Su Palu, sbarrata all'ingresso da una inferriata verniciata di giallo. Il fascino delle grotte non si ferma soltanto all' arte e alla fantasia espresse dalla natura. In una di esse, nel santuario ipogeico di Sa Domu 'e s'Orcu, è stato ritrovato il bronzetto, ormai famoso, che sembra rappresentare una ''Pietà'' nuragica (VEDI ALLEGATO).

Se il mondo sotterraneo delle caverne ha stretto alleanza con le testimonianze della preistoria per avere più fascino e interesse, non di meno sembra aver fatto il villaggio perduto di Manorri, che, abbandonato nel XVIII secolo dopo un tragico conflitto, ha affidato all'archeologia della memoria orale il compito di tenere viva l'attenzione sulle rovine. Si colgono echi del passato anche nelle musiche, nei balli, nelle gare poetiche, nei riti sacri che Urzulei dedica, nella penultima domenica di agosto, alla sua festa più importante, quella in onore di San Gregorio vescovo di Suelli, cui è intitolata la chiesa del XV secolo che si erge ai margini dell'abitato. Poco o nulla è rimasto, invece, di quei riti pagani, legati al culto di Dioniso, di cui resta memoria solo nella mente dei più vecchi. Di essi, ancora nei primi decenni del secolo, si conservano, come un relitto, quella maschera di su si mamuthon 'e bruvera, conosciuta pure come s'urcu.
Il Supramonte è un complesso montuoso caratterizzato da altopiani carbonatici e doline. Con un'estensione pari a circa 35.000 ettari, comprende anche l'ampia fascia costiera del golfo di Orosei e ricade negli ambiti territoriali dei comuni di Oliena, Orgosolo, Urzulei, Dorgali e Baunei. Enormi bastioni rocciosi caratterizzano il paesaggio, alternati a profondi canyon e picchi rocciosi che si stagliano verso il cielo. Il Supramonte, per convenzione, viene suddiviso in base ai territori dei comuni in cui ricade. Il Supramonte di Urzulei costituisce la parte più selvaggia di tutta la catena montuosa. L'acqua che con la sua forza si incunea tra le montagne offre panorami suggestivi e contribuisce a rendere il territorio ricco di una alta macchia verdeggiante con arbusti cespugliosi e rari ginepri. La fauna è ricca di mufloni, cinghiali, martore e ghiri. Meta ambita dagli escursionisti in questa parte del Supramonte è la Codula di Luna: priva di salti eccessivi, scende dolcemente verso ampie pareti che ospitano coloratissimi oleandri. Il sottosuolo è ricco di grotte. La più conosciuta è quella di Su Palu, lunga oltre 35 km, che costituisce una delle maggiori estensioni ipogee d'Europa.

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17-07-2023

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